(English see below)
Chi mi conosce sa che il mio cocktail preferito è il Cosmopolitan. Sembrerà un caso, ma secondo me rispecchia esattamente il significato dell’essere cosmopolita e un po’, anche una parte di me. Una strategica combinazione tra i toni aspri del lime e quelli dolci del mirtillo, che traducono perfettamente quella sensazione di contrasto nell’amare incondizionatamente la propria terra e sentirsi a casa pure in un’altra. Un gioco di equilibri, intriganti, liquide e dinamiche prospettive servite in una coppa dall’indiscutibile eleganza, che con altrettanta raffinatezza e sapienza bisogna saper afferrare; senza far cadere nemmeno una goccia! Sembrerebbe una lezione di bon ton, di danza o di yoga acrobatico! Sì, perché per me uno stile di vita cosmopolita è un modo di vivere eclettico, rivolto al nuovo senza tradire il vecchio, orientato alla versatilità, alla capacità di adattamento, ma valorizzando e diventando espressione innovativa dei flussi millenari di cui siamo composti. Fino ad oggi, anche io posso ritrovare nel mio modo di vivere uno stile di vita cosmopolita. Negli ultimi nove anni ho vissuto e continuo a vivere a cavallo tra diverse città, regioni e Stati, tra Palermo e Torino, e poi anche Madrid, tra la Sicilia, il Piemonte (tra i suoi laghi) e le Asturie, tra l’Italia e la Germania. In ogni luogo in cui vivo, mi piace farmi sedurre dalle attività del luogo, dai modi di vivere diversi da quello mio di origine; mi piace conoscere nuove persone, amici, colleghi che mi regalano una visione rinnovata del mondo e con i quali ho il piacere di condividere il mio percorso, il mio lavoro, le mie passioni ed interessi. In ognuno di questi luoghi mi sento e mi sono sentita a casa. È celebre la frase “sto ritornando a casa!”, e quella casa poteva pure essere un hotel o una stanza di Airbnb. Tuttavia, quel sapore un po’ aspro di cui parlavamo prima giunge sempre ogni volta che pronuncio questa frase, come un tradimento nei confronti della mia vera casa, della mia terra. Io sono di Palermo. Penso che non si possa quantificare il grado di attaccamento di un isolano alla propria isola, se pur quell’isola è la più grande regione d’Italia. Ma forse, proprio perché provengo dalla Sicilia, è insita in me questa natura cosmopolita come quella della città in cui sono nata. Palermo è per eccellenza una città cosmopolita, «una città arcipelago di diversità e creatività», ne parla Maurizio Carta nel suo libro “"Futuro". Lo si può osservare nei suoi spazi, nelle sue stratificazioni storiche, passeggiando per le vie del Capo o di Ballarò; sentendo “vuciare” i venditori ambulanti come se fossi in un suq arabo; sentendo l’odore della cucina tipica siciliana in contrasto con quella dei Tamil o degli altri palermitani; attraversando luoghi che sono spazi di storia, dalle mura puniche, alle architetture arabo-normanne, all’opulenza barocca e ottocentesca; respirando ancora oggi quel fermento culturale che Federico II di Svevia ha sapientemente instillato nelle nostre memorie. Ad oggi, da brava erede, vivo in Germania, dove mi piace osservare e confrontare queste dinamiche, i suoi spazi urbani, le similitudini e diversità tra queste culture. Parliamo di questi concetti e di città cosmopolite in un progetto finanziato dal DAAD e sviluppato dalla Leibniz Universität Hannover in collaborazione con l’Università di Palermo, sotto la guida scientifica dei professori Jörg Schröder e Maurizio Carta. Vi invito a vedere il nostro sito e la pagina Instagram, e magari inviateci una “cartolina” con la vostra idea di città cosmopolita.
Hannover, nella sua dimensione giovane, internazionale e contemporanea è anch’essa una città cosmopolita. Un luogo di cultura, di passaggio di molte persone, flusso costante di menti e di idee, dove associazioni internazionali permettono ai vari visitatori e cittadini di vivere al meglio questa esperienza di vita in città. È luogo di convivialità, non tanto distante da Palermo, dove puoi ascoltare musica in centro o sentire l’odore di carne arrostita tra le sue vie (in questo mi possono solo capire i miei amici palermitani o chi ha sentito l’odore delle “stigliole”). È un luogo di comunità, dove i ragazzi iraniani, greci o turchi mi parlano come se fossi una loro connazionale e chi invece mi conosce solo per il nome, pensa che io sia tedesca, ma con qualche “r” in più!
L’anima cosmopolita si propaga dunque tra le vie delle nostre città, la si può osservare nel sorriso o nello sguardo di una persona a te familiare, nel suono e nei profumi di cultura “esotica”, nei modi di fare, nelle architetture, nelle strade, nel modo di vivere lo spazio urbano e le varie esperienze della vita. E per te cos’è un habitat cosmopolita?
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COSMOPOLITAN
Habitats, cities and lifestyles
My loved ones know that my favourite cocktail is the Cosmopolitan. Such a random thing! ‘Cause I believe it represents exactly what cosmopolitan life means, and even a part of me. A shrewd combination of sour lime and sweet blueberry such as that feeling of conflict in loving your country unconditionally and feeling at home as well in another one. A tricky balancing act, and dynamic, liquid and challenging prospects are served in a stylish glass, which you must be able to grasp with the same elegance and wisdom. Without dropping a drop! It looks like a bon ton, dance or acroyoga class! Yep, a cosmopolitan lifestyle is an eclectic way of life, aimed at the new without betraying the old, oriented towards versatility, adaptability, but enhancing and becoming an innovative expression of the millennial flows of which we are made.
To date, my lifestyle is also cosmopolitan. Over the last nine years, I have been living across many cities, regions and nations. At the turn of Palermo and Turin, and then also Madrid, between Sicily, Piedmont (among its lakes) and the Asturias, between Italy and Germany. In every place where I live, I like to be seduced by the activities of the place, by different ways of living. I like meeting new people, friends, colleagues which renovate my vision of the world and with whom I have the pleasure of sharing my path, my work, my passions and interests.
In each of these places I feel and I felt at home. Even when I’m abroad, I always say “"I'm going home!" and that house could also be an hotel or an Airbnb room. However, that slightly sour taste we were talking about before always comes every time I say so, as a betrayal of my real home, my home country. I am from Palermo. I strongly believe the link between an islander and his/her island is inestimable, even if that island is the largest region in Italy. But perhaps, precisely because I come from Sicily, this cosmopolitan nature is inherent in me as that of the city where I was born.
Palermo is par excellence a cosmopolitan city, «an archipelago city of diversity and creativity», as pointed out by Maurizio Carta in his book "Futuro". You can see it in its spaces, in its historical stratifications, walking through the streets of Capo or Ballarò; feeling the street vendors "vuciare" as if you were in an Arabic Souq (“vuciare” is a Sicilian word that means to shout. In order to pronounce it perfectly you should combine the sound “voush” + “yaare”: “voushyaare”. That’s it!). You can live it smelling the typical Sicilian cuisine combined with that of Tamils or other Palermitans; crossing places that are spaces of history, from the Punic walls, to the Arab-Norman architecture, to the Baroque and nineteenth-century opulence; still breathing that cultural ferment that Frederick II of Swabia has wisely instilled in our memories. To date, as a good heir, I live in Germany, where I like to observe and compare these dynamics, its urban spaces, the similarities and differences between these cultures.
We talk about cosmopolitan cities in a project financed by the DAAD and developed by the Leibniz Universität Hannover with the University of Palermo, under the scientific guidance of professors Jörg Schröder and Maurizio Carta. Have a look at our website and Instagram, and if you fancy send us your "postcard" about your idea of cosmopolitan habitat.
Hanover is a young, international and contemporary city, and so for that, it is a cosmopolitan city as well. It is a place of culture, a crossing point of many people, a flow of minds and ideas, where international associations make the visitors and citizens enjoy this city life experience. It is a place of fun and conviviality, not so far from Palermo, where you can listen to music in the center or smell the meat roasted in its streets (only my friends from Palermo or those who have smelled the "stigliole" can understand me). It is a place of community, where the Iranian, Greek or Turkish guys speak to me as if I were a fellow countrywoman and those who know me only by the name, think that I am German, but with some "r" more!
The cosmopolitan soul therefore spread through the streets of our cities, it can be observed in the smile or gaze of a familiar person, in the sound and scents of "exotic" culture, in the ways of doing, in the architecture, in the streets, in the way of living the urban space and the experiences of your life. So, what is a cosmopolitan habitat for you?