Per raggiungere Segovia, io, Chiara e un suo amico, abbiamo deciso
di prendere il pullman. Alle 9:00 in punto ci rechiamo alla stazione degli
autobus, ma purtroppo quella mattina il nostro pullman aveva deciso di partire
in anticipo. Sbalorditi dalla situazione decidiamo di vedere se ce ne fosse
stato uno subito dopo, ma il primo orario disponibile era alle 13:30. Abbiamo allora
valutato un’altra soluzione, il treno.
Panorama all'uscita dalla stazione. |
Arrivati alla stazione di Segovia, mi accorgo della pulizia
della struttura, della costruzione apparentemente recente, dei pavimenti color ocra
ben lucidati e del freddo che ci invadeva ogni volta che qualcuno usciva dalla
porta scorrevole. Poco prima di andar fuori, abbiamo pensato di raggiungere la
città a piedi, ma una volta varcata la porta, ci siamo resi conto che la nostra
idea non era per niente realizzabile poiché ci trovavamo in piena campagna.
Subito davanti alla stazione ci aspettavano gli autobus cittadini, sul lato
destro si trovavano dei simpatici tori e vitellini, sullo sfondo la magnifica
terra rossa bruna, infinita come il mare.
Scostandosi
un po’ di più ci si rendeva conto di quanto fosse isolata la stazione, non mi
era mai successo di uscirne da una e non trovare uno scenario urbano, nemmeno
in Islanda.
Incamminandoci
con l’autobus, si iniziava ad intravedere lo skyline del centro storico di Segovia con el Alcázar, la Catedral e i campanili delle chiese sull’orizzonte.
L'acquedotto romano |
Segovia
è una città molto turistica, il cui valore storico-artistico è stato
riconosciuto nel 1985, diventando patrimonio mondiale UNESCO. In essa si
possono ammirare differenti monumenti, uno tra questi è l’acquedotto romano, simbolo
di Segovia, lungo ben 17 km.
Il Castello di Segovia |
Il castello è
tra i monumenti più importanti di Segovia, la sua atmosfera fiabesca ha
ispirato alcuni dei più famosi cartoni animati di Walt Disney. Si affaccia su
uno strapiombo, dominando tutto il paesaggio circostante. Passeggiando al suo
interno ho scoperto che è stata la sede della regina Isabella di Castilla,
prima di essere incoronata. Questo castello oltre ad affascinare per la sua
imponente struttura, per i torrioni che ricordano il castello della Bella
addormentata nel bosco, è stato il luogo di uno dei più importanti avvenimenti
storici. In esso è stato accolto Colombo quando gli assegnarono il
finanziamento per scoprire il Nuovo Mondo.
Vista del Campanile della Cattedrale dal Castello |
Un
altro monumento di notevole importanza è la cattedrale, un esempio di come
l’architettura possa avere molteplici stratificazioni, le origini, infatti,
risalgono al romanico, fino ad arrivare al tardo gotico attualmente visibile.
Leggerne il linguaggio architettonico non è stato per niente semplice. Siamo
entrati sia per ammirarne la bellezza ma anche per cercare riparo dal freddo. In
una delle 26 cappelle che racchiude al suo interno, ve ne era una
particolarmente isolata, nella quale ci siamo soffermati ad osservare i
magnifici stucchi del soffitto e apprezzare il calore del termosifone in ghisa
satinato.
Chiesa di San Clemente |
Passeggiando
per la città, alla scoperta delle tante perle di stile romanico e tardo-romanico,
(chiese di San Esteban, di San Juan de Los Caballeros, San Millán e San Clemente), i
fiocchi di neve iniziarono a diventare sempre più intensi e ad accarezzare il
nostro viso pallido, mentre le mani si coloravano dello stesso rosso della
terra.
La Casa de la Moneda |
Segovia
è inoltre nota per un particolare esemplare di archeologia industriale, la Casa de la Moneda, l’edificio
industriale più antico di tutta la Spagna. Fu realizzato nel XVI secolo, lungo
il fiume Eresma, ai piedi del castello e su progetto dell’architetto spagnolo Juan de Herrera. In essa veniva
realizzata una moneta particolarmente apprezzata in tutto il mondo per la sua
perfezione.
Il
pranzo è stato uno dei momenti più caldi e gustosi della giornata, ho scoperto
una nuova catena di panini, chiamata “100 Montaditos”. Sono dei mini panini,
dagli ingredienti molto particolari, si passa dal pollo kebab in salsa spagnola
e verdure, a panini ripieni di jamón ibérico e tortilla di patate, una vera goduria!
Per
rientrare a casa, abbiamo deciso di utilizzare BlaBlaCar, un sistema innovativo
di trasporto condiviso. Si tratta di un servizio offerto da privati, anche se
pur sempre controllati dal sito che ne gestisce lo sharing. Consente di viaggiare a basso costo, dividendo le spese
della benzina che normalmente ognuno affronterebbe individualmente. A guidare
la macchina vi era una ragazza di Valladolid, insieme ad un altro ragazzo,
entrambi della nostra età. Erano studenti dell’università di Segovia e che
giornalmente percorrono questo tratto per recarsi in facoltà.
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