lunedì 2 febbraio 2015

Erasmus student per 4 giorni.

Ho interrotto la quotidianità gijonese per concedermi qualche giorno in una delle cittadine più ambite dagli studenti europei: Valladolid.
Valladolid è una città della regione Castilla y Léon, fu la capitale della Spagna tra il 1601 e il 1605, luogo di passaggio di due tra i più celebri personaggi della storia, come Cristoforo Colombo e Miguel Cervantes, sede di una delle più antiche università spagnole.

Ogni anno Valladolid ospita numerosi studenti con la voglia di imparare una nuova lingua, potenziare quella già studiata, conoscere un altro metodo d’insegnamento universitario e far amicizia con ragazzi provenienti da differenti nazioni. L’Erasmus, anzi la filosofia Erasmus affascina i giovani da differenti generazioni, si tratta di un’emozione unica dicono in molti. C’è chi pensa che corrisponda a “vivere tutta la propria vita in un unico anno”, chi afferma di aver iniziato un viaggio nella propria interiorità oltre che in un altro paese, chi sostiene che non si possa descrivere un’emozione come questa, poiché la si deve vivere per poterne comprendere il significato. L’Erasmus consente ai giovani di potersi confrontare con se stessi e con gli altri, permette di vivere la prima esperienza fuori casa, per chi non l’ha mai vissuta, di approcciarsi a nuove abitudini, culture e modi di pensare. Grazie all’Erasmus, moltissimi giovani come me hanno trovato la propria identità in un posto lontano da quello d’origine, hanno stretto contatti con studenti e docenti di altre università, hanno amato o odiato il loro metodo di insegnamento. Questa esperienza consente di vivere la vita con più leggerezza, abbandonando gli schemi che fin dalla nascita si è abituati ad osservare, permette di aprire gli orizzonti o di chiuderli. La vita da studente Erasmus offre talmente tante emozioni da causarne a volte una malattia, chiamata depressione post-Erasmus. Il fatidico ritorno a casa, spesso causa un disorientamento, quello che prima soddisfaceva adesso non è più tanto affascinante come prima, la libertà conquistata comincia ad essere negata dai ritmi ripresi. Ovviamente, non sempre questo accade, molti riescono a mantenere il giusto distacco da non esserne completamente travolti. La mia esperienza da studente Erasmus qui in Spagna, si è limitata a soltanto 4 giorni, ho avuto modo di vivere la bellezza di una città come Valladolid, di conoscere altri ragazzi anche se per un periodo molto limitato, di partecipare ad una festa Erasmus-style e di visitare più mete possibili in un tempo veramente ma veramente molto breve. La vita Erasmus, consente anche questo, conferisce un’energia che non si crede di poter avere. Come mi hanno raccontato alcuni ragazzi conosciuti durante l’università, in Erasmus si è dei supereroi, si riesce a studiare durante il giorno e uscire e stare svegli fino a notte inoltrata, pur di vivere al 100% questa esperienza. Esiste anche un’associazione ESN (Erasmus Student Network) che accoglie gli studenti Erasmus, organizza attività, gite low cost e feste per garantire una completa integrazione.

Durante questa breve permanenza a Valladolid, ho avuto modo di visitare alcune cittadine della zona, conosciute per il loro magnifico patrimonio storico-artistico, ma ne parleremo la prossima volta!
To be continued…

Nessun commento:

Posta un commento